Anita Alberti Coaching

Gli Ostacoli e la figura del Coach

Gli Ostacoli e la figura del Coach | Anita Alberti Coaching

In una situazione di questo, tipo di fronte a ostacoli, ad opportunità o insoddisfazioni un coach può accompagnare e aiutare in un percorso di conoscenza e consapevolezza delle proprie potenzialità, delle proprie capacità di guardare alla vita in modo differente, di risolvere le problematiche che ci troviamo di fronte attingendo alle risorse spesso non conosciute o non riconosciute. Un percorso di coaching può essere utile per scoprire cosa ci piace veramente, accettare le sfumature che la vita ci pone di fronte, essere pronti a mettersi in gioco per raggiungere quello che vogliamo per noi stessi, a vedere e ad apprendere i nostri valori; a capire cosa realmente vogliamo per noi.

Può essere utile nel dare senso alla nostra vita, il senso che vogliamo noi e nessun altro.

Un coach è di supporto nel vedere un ostacolo come una grande opportunità che la vita ci sta concedendo; accompagna in una visione differente della stessa realtà, facendo indossare occhiali con lenti nuove, tutte improntate al positivo e alla fiducia.

Ostacolo o opportunità?

Siamo abituati a ritmi frenetici ai quali non possiamo e non vogliamo rinunciare; la nostra vita è una corsa continua verso qualcosa, cosa?

Questo potrebbe essere il momento della riflessione profonda, uno stop forzato che ci costringe a guardare oltre i nostri soliti orizzonti, o semplicemente guardare noi stessi, i nostri piedi e dove vogliono andare. Verso cosa e verso dove voglio andare?

La mia meta è sempre la stessa o è cambiata?

La vita e la natura ci pongono davanti a un ostacolo e a un’opportunità incredibile: fermarci e tornare ai bisogni essenziali. Ci fermiamo e ci accorgiamo che non abbiamo bisogno di molto e notiamo che le cose che ci fanno stare bene sono le più semplici.

Non abbiamo altra possibilità che riscoprire noi stessi all’interno del nostro nucleo familiare e delle nostre case, guardarci e porre le basi per un nuovo percorso, più umano nelle dimensioni, più attento alle cose che ci piacciono, forse anche più lento o più veloce. Ma sarà diverso.

Ogni ostacolo che la vita ci pone davanti, anche il più complesso, può celare una grandissima opportunità di crescita, di cambiamento se solo riusciamo ad avere uno sguardo più ampio e se solo vogliamo spingerci oltre a quello che siamo abituati a vedere. Con coraggio apriamoci ai cambiamenti che possono rendere la nostra vita sorprendente e bellissima. Accettiamo la sfida e proviamo a vivere in modo diverso, scopriamoci con una nuova pelle, che non pensavamo di avere.

E resteremo stupiti delle cose meravigliose che ci attendono.


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Anita Alberti Life e Sport Coaching Emilia Romagna

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Come può essere utile il Coaching?

Il coaching cosa rappresenta, da dove nasce?

Il termine inglese coach risale al 1400 ed era inteso come mezzo di trasporto, la carrozza trainata da cavalli. Ma le sue origini sono ben più antiche.

Socrate e Platone sono da considerarsi come i primi coach. Il primo diffuse come insegnamento fondamentale il famoso detto dell’Oracolo di Delfi “Conosci te stesso”: coltivare la propria capacità di orientarsi nel mondo attraverso la consapevolezza di sè e di quanto ci circonda.

E Socrate poneva solo domande ai suoi interlocutori, non si permetteva di fornire risposte. Lasciando loro la possibilità di trovare la propria verità.

Platone, nel Teeteto, riporta l’insegnamento del suo maestro. Secondo cui il compito del filosofo non è quello di insegnare ma quello di applicare l’arte della Maieutica, l’arte dell’ostetricia. Cioè partire dalla propria verità che ognuno possiede.

Al giorno d’oggi siamo emotivamente analfabeti. Non riconosciamo le nostre emozioni, non ci permettiamo di viverle, soprattutto quelle negative. Purtroppo tutto questo crea blocchi e da qui alla malattia il passo è breve.

Tutto ciò accade non solo in rapporto a sè stessi, ma anche in relazione all’altro. Ci sono tipologie di persone che ciclicamente incontriamo e innescano sempre le stesse reazioni emotive, senza saperne il perchè, senza sapere che sono legate ad emozioni del passato. In realtà non è nel passato che dobbiamo stare ma nell’oggi e nel futuro, vedere oggi come vogliamo essere nel futuro. Proprio per questo è fondamentale prestare attenzione al proprio sentire, al proprio corpo e ai segnali che quest’ultimo ci invia.

Molte volte, ad esempio, conviviamo con un fastidioso mal di stomaco, prendiamo medicine. Ma poche volte ci soffermiamo a chiederci come mai, cosa non abbiamo digerito, non solo in senso fisico di cibo, ma anche di situazioni, cosa avrei potuto fare diversamente, cosa me lo ha impedito..


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