Sviluppare la Leadership eccellente con le competenze di Intelligenza Emotiva | Anita Alberti Coaching
“Le emozioni orientano le nostre decisioni, definiscono le nostre performance e sono la chiave della Leadership eccellente”
Vorrei approfondire le competenze di Intelligenza Emotiva che sono, in base alla mia esperienza con imprenditori e manager d’azienda, il punto di partenza e contemporaneamente il filo conduttore dello sviluppo di una Leadership autentica e positiva, per se stessi e per gli altri.
Che cos’è l’Intelligenza Emotiva?
“L’Intelligenza Emotiva è una funzione scientificamente validata del cervello, in grado di integrare le emozioni e il pensiero razionale, al fine di prendere decisioni ottimali.”
In particolare, l’Intelligenza Emotiva è un set di competenze razionali ed emozionali, che nell’insieme definiscono il Quoziente Emotivo di un individuo, e si articolano in competenze personali, relazionali e sociali. Tali competenze non sono innate, ma possono essere sviluppate per migliorare la qualità della vita e il livello delle performance.
A cosa serve l’Intelligenza Emotiva?
Lo scopo principale dell’Intelligenza Emotiva è allora quello di aiutarci a prendere decisioni ottimali. Una decisione emotivamente intelligente è una decisione pienamente consapevole, sia a livello razionale che a livello emozionale, allineata e coerente coi valori della persona (dunque autentica e sostenibile nel tempo), e capace di coinvolgere positivamente gli altri, nella realizzazione di un obiettivo eccellente (e cioè di una visione condivisa).
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Sviluppare la Leadership eccellente con le competenze di Intelligenza Emotiva | Anita Alberti Coaching
Come può essere utile il Coaching?
Il coaching cosa rappresenta, da dove nasce?
Il termine inglese coach risale al 1400 ed era inteso come mezzo di trasporto, la carrozza trainata da cavalli. Ma le sue origini sono ben più antiche.
Socrate e Platone sono da considerarsi come i primi coach. Il primo diffuse come insegnamento fondamentale il famoso detto dell’Oracolo di Delfi “Conosci te stesso”: coltivare la propria capacità di orientarsi nel mondo attraverso la consapevolezza di sè e di quanto ci circonda.
E Socrate poneva solo domande ai suoi interlocutori, non si permetteva di fornire risposte. Lasciando loro la possibilità di trovare la propria verità.
Platone, nel Teeteto, riporta l’insegnamento del suo maestro. Secondo cui il compito del filosofo non è quello di insegnare ma quello di applicare l’arte della Maieutica, l’arte dell’ostetricia. Cioè partire dalla propria verità che ognuno possiede.
Al giorno d’oggi siamo emotivamente analfabeti. Non riconosciamo le nostre emozioni, non ci permettiamo di viverle, soprattutto quelle negative. Purtroppo tutto questo crea blocchi e da qui alla malattia il passo è breve.
Tutto ciò accade non solo in rapporto a sè stessi, ma anche in relazione all’altro. Ci sono tipologie di persone che ciclicamente incontriamo e innescano sempre le stesse reazioni emotive, senza saperne il perchè, senza sapere che sono legate ad emozioni del passato. In realtà non è nel passato che dobbiamo stare ma nell’oggi e nel futuro, vedere oggi come vogliamo essere nel futuro. Proprio per questo è fondamentale prestare attenzione al proprio sentire, al proprio corpo e ai segnali che quest’ultimo ci invia.
Molte volte, ad esempio, conviviamo con un fastidioso mal di stomaco, prendiamo medicine. Ma poche volte ci soffermiamo a chiederci come mai, cosa non abbiamo digerito, non solo in senso fisico di cibo, ma anche di situazioni, cosa avrei potuto fare diversamente, cosa me lo ha impedito..
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